MUSEI NASCOSTI D' ITALIA (PIEMONTE)

Dopo la lunghissima rubrica sulle spiaggie segrete del nostro Belpaese eccomi ritornata con una nuova interessante serie dei musei più bizzari d' Italia divisa regione per regione . In questa prima puntata iniziamo dal Piemonte.

  Museo del Rubinetto

A San Maurizio d’Opaglio, in provincia di Novara, si trova il Museo del Rubinetto e della sua Tecnologia dedicato interamente a questo oggetto che ha cambiato radicalmente le abitudini dell’uomo rispetto all’utilizzo dell’acqua in casa. Il museo ripercorre la storia sociale dell’acqua e delle innovazioni che hanno permesso di dominare l’elemento liquido, trasformando la cura del corpo da pratica elitaria di lusso a fenomeno di massa.

Museo dell’Ombrello e del Parasole

Quello dell'ombrello è un museo molto particolare dedicato ad un oggetto, oggi diventato di uso quotidiano, che arriva da Oriente e vanta origini antichissime. Fin dal suo apparire è stato collegato alla rappresentazione simbolica del potere e spesso addirittura al divino. All’interno del museo troverete veri e propri capolavori: ombrelli con manici in argento, legno e avorio con intagli e decorazioni; parasoli fatti con preziosi tessuti e macchinari per la fabbricazione.

Museo del cavatappi

Dove se non a Barolo poteva essere ospitato un museo dedicato al cavatappi? In questo originale luogo potrete scoprire la nascita, la storia e l’evoluzione di questo strumento nel mondo attraverso un percorso di ben 600 esemplari.

Museo della Lampadina

Pochi conoscono Alessandro Cruto, l’inventore del primo filamento a carbone delle moderne lampadine. Ad Alpignano, in provincia di Torino, non solo conoscono la sua storia, ma hanno deciso di celebrarla aprendo nel 2004 l’ecomuseo ”Sogno di Luce” per far conoscere al pubblico la sua storia e le sue scoperte.

Museo del Fungo

In provincia di Cuneo, nel piccolo paese di Boves, si trova un particolarissimo museo dedicato ai funghi. Il museo è diviso in due sale: la prima raccoglie oltre 1.100 esemplari di fungo realizzati in gesso o resina che rappresentano 250 specie; la seconda ospita invece fossili minerali, animali imbalsamati, rettili, conchiglie, crostacei e oltre 130 specie di farfalle del territorio circostante.

Museo del Cappello

La città di Alessandria ospita un museo dedicato al marchio Borsalino, produttore di cappelli famoso in tutto il mondo. Il museo, situato nella storica Sala Campioni del Palazzo Borsalino, ospita i campioni di tutti i copricapo prodotti dallo stabilimento a partire dal 1857, anno di fondazione. Esposti circa 2000 cappelli delle più diverse fogge, scelti tra i più significativi pezzi della produzione e del patrimonio estetico e culturale di questa storica azienda piemontese.

Museo del trasporto ferroviario attraverso le Alpi

Un museo che farà la gioia dei più piccoli, ma anche dei più grandi è quello che si trova nel comune di Bussoleno in provincia di Torino. Il Museo del trasporto ferroviario attraverso le Alpi – Feralp “Aldo Miletto” è situato nel complesso dell’ex Deposito Locomotive di Bussoleno. Esposte numerose testimonianze della tecnologia ferroviaria dai primi anni del ‘900 ad oggi: locomotive a vapore, locomotive elettriche, spartineve, rimorchi…

Museo dello Spazzacamino

Aperto nel 1983 e rinnovato nel 2005, il Museo dello Spazzacamino racconta il duro lavoro di una figura, oggi quasi sconosciuta, che ha segnato per secoli la storia della Valle Vigezzo. Esposti attrezzi, oggetti, testimonianze e pubblicazioni in un percorso interattivo che coinvolge il pubblico in una visita multi-sensoriale.

Museo dei Campionissimi

Questo museo di Novi Ligure rende omaggio alla storia della bicicletta e del ciclismo, oltre che a due protagonisti indiscussi di questa disciplina e novesi di origine: Fausto Coppi e Costante Girandengo. Il museo è stato allestito all’interno di un capannone industriale degli inizi del XX secolo ed ospita nelle sue sale 40 modelli di biciclette, la storia del Giro d’Italia, l’evoluzione del fondo stradale, filmati e testimonianze. A Girardengo e Coppi è dedicata la Sala dei Campionissimi con cimeli e testimonianze inedite della grande vita sportiva e privata di questi due grandi protagonisti della storia del ciclismo.

 


SONO AFFARI DI FAMIGLIA

Vi ricordate del film "Gli intoccabili" il cui argomento è la criminalità organizzata? In questa splendida pellicola torna il tema del crimine...in famiglia! Esso narra le vicende della famiglia McMullen composta dal nonno Jessie, "laureato" in rapine, che finisce spesso a processo ed è esperto del sistema carcerario newyorkese sperimentato sulla sua pelle entrando e uscendo ripetutamente di prigione, dal figlio Vito che è un buon padre di famiglia e dal nipote Adam, promettente laureando in biologia. Un giorno Jessie propone ai suoi parenti di accompagnarlo in una rapina il cui obbiettivo consiste in campioni di dna del laboratorio dell' università. I due, che sono persone brave e oneste, all' inizio si rifiutano per poi accettare. Padre e figlio si lasciano convincere nonostante le insistenze dalla moglie di Vito che desidera che Adam utilizzi i soldi per pagarsi il college e non per seguire le orme del nonno rubando. I tre ormai convinti di avere sangue criminale nelle vene per il fatto di essere una famiglia, si intrufolano nel laboratorio e riescono a rubare i campioni di dna. Adam braccato dalla polizia viene arrestato sotto gli occhi del nonno e del padre. Entrambi invece di aiutarlo mettono in moto l'auto e fuggono spaventati. Vito pentito per ciò che ha fatto vuole chiedere scusa al figlio, che adesso si trova in carcere al posto del vero colpevole: suo nonno. Al processo equo davanti al giudice, nonostante Vito e Adam cerchino di difendere il loro parente, il nonno viene condannato a tre anni per rapina a mano armata e a cinque per tentata rapina di secondo grado. La storia si conclude con Jessie che, morente per cancro, chiede scusa al nipote per averlo coinvolto nei suoi crimini. Vito e Adam, dopo essersi perdonati per via dell' abbandono durante la rapina all' università, spargono le ceneri del patriarca durante una sontuosa cerimonia funebre.


DOMANI E PER SEMPRE

Il cantante italiano nato in Albania Ermal Meta è noto al pubblico per le sue canzoni, ma ultimamente si è dato alla scrittura con l' intenzione di diventare un' artista completo. Questo è il suo romanzo d'esordio che io ho trovato allo stessso tempo bello e difficile per via delle numerose vicende narrate. Il protagonista dell'opera è Kajan Dervishi, un bambino di sette anni che abita con il nonno Betim a Rrangam, un piccolo villaggio albanese occupato dai nazisti nel 1943. Gli orrori della guerra sembrano lontani dal paesino, così il nonno la racconta al nipotino come se fosse una fiaba in cui i suoi parenti, vale a dire la mamma Salie, zia Bora, il padre Ago e zio Milen (i primi tre membri della resistenza e il quarto arruolato nell'esercito) sono degli eroi. Tutto però cambia quando alla loro fattoria si presenta Cornelius, un soldato tedesco disertore. Betim e Kajan nascondono la sua uniforme per non avere guai e lo fanno passare per figlio di un amico di Betim sordomuto di nome Quemal. Cornelius ricambia la loro protezione e ospitalità insegnando il tedesco e dando lezioni di piano al bambino. In cambio loro danno lezioni di albanese al soldato. Il tradimento di Cornelius viene scoperto dai comilitoni. Egli nasconde la famiglia di Kajan in un seminterrato e li salva dalla morte uccidendo i suoi stessi compagni. Purtroppo il nonno di Kajan muore ferito al polmone destro e Cornelius è costretto a tornare a casa in Germania. Ma prima di dire addio al bambino regala una composizione da suonare come suo ricordo, così ogni volta che la suonerà il suo maestro "sarà con lui". Dopo la paura della guerra in Albania ne inizia una nuova: il Paese entra a far parte del blocco sovietico e il partito comunista dichiara una guerra invisibile contro il popolo stesso, rendendo i dissedenti dei nemici. Infatti i cugini di Kajan vengono arrestati per diffusione di un giornale di propaganda che si oppone al partito. Fatti salire su una camionetta con il rischio per i loro famigliari di non vederli mai più, i due vengono poi fucilati per aver tentato la fuga dalla caserma. Kajan diventa adulto e professore di musica al conservatorio di Tirana dove inizia una relazione con una sua allieva quasi coetanea di nome Elizabeta. I genitori di lui si oppongono al matrimonio perchè figlia di un traditore. A causa della sua apatia depressiva per la morte dei cugini che considerava come fratelli, i due si lasciano. Un giorno del 1962 Kajan riceve dalla madre una splendida notizia motivo di orgoglio: egli rappresenterà l'Albania in un esibizione non competitiva di musica a Berlino Est insieme ad altri paesi dell' Europa orientale. Arrivato in Germania Est rimane impressionato e scioccato per il modo in cui i Vopos controllano puntigliosamente documenti e bagagli di chi proviene dall' estero oppure dalla parte oltre il Muro attraverso i check point. Giunto al conservatorio, egli conosce musicisti provenienti da Cecoslovacchia, Bulgaria, Polonia, Romania, Ungheria, Unione Sovietica e Repubblica Democratica Tedesca. Il protagonista lega in particolare con Jonas Keller, che a prima vista gli appare apatico e solitario, con Dana Damenzky verso cui sviluppa una breve cotta e diventa rivale del pianista russo Dariy Nazarov. Dopo essere stato a pranzo in compagnia di Milan, Goran, Mako e Pero, quattro uomini slavi che lo scambiano per una spia della Stasi, egli comprende di essere sorvegliato da Harro Bauer e Alfred Fuchs che fino a quel momento apparivano insospettabili in quanto sotto la copertura di insegnante di musica e taxista. Kajan cerca protezione dalla famiglia di Jonas, ma anche in quel luogo si infiltra una spia, Helga madre di Jonas, che passa le informazioni alla Stasi. Il padre di Jonas viene ucciso nel conflitto a fuoco con i due agenti. Suo figlio cade ferito al petto, mentre i protagonisti fuggono attraverso un tunnel sotto il Muro per raggiugere la Germania Ovest. Qui Kajan viene ospitato e rifocillato dagli zii adottivi di Ana, la fidanzata di Jonas. Infatti egli è impossibilitato a restare in Germania a meno che non sosti in un campo profughi con il rischio di essere interrogato dalla CIA e rispedito a Est. L' unica soluzione è prendere in prestito l' identità del defunto Jonas Keller grazie ad un falsario di documenti greco di nome Kristo, che viene assassinato dalla Stasi nel momento in cui il protagonista ritira il suo nuovo passaporto. Al protagonista infatti spetta un infinito e ripetitivo interrogatorio da parte di Zelda Carter, un' agente della CIA d' istanza a Berlino che grazie a un certo sesto senso capisce al volo che egli sta nascondendo la sua vera identità. Alla fine Zelda costringe Kajan a vuotare il sacco e a raccontare la verità circa il suo Paese d'origine e la sua fuga verso la Germania Ovest. L' agente da questo realizza che sia Ana che Kajan hanno bisogno della protezione del governo degli USA, perchè la Stasi ,scoperto il tunnel, può colpire anche i cittadini dell'Ovest. A questo punto Kajan essendo in pericolo chiede asilo politico negli Stati Uniti, adottando il nome di Jonas Keller e falsificando la propria nazionalità. Così Kajan sotto falso nome inizia una nuova vita a New Orleans, dove diventa pianista non più classico ma di jazz grazie alla sua nuova band. Egli durante un concerto a New York reincontra Dana rifugiatosi anch' ella negli Stati Uniti dopo che il partito comunista del suo Paese ha organizzato una spietata caccia agli intellettuali ebrei durante una protesta studentesca. I due si sposano e diventano genitori di un figlio di nome Ethan. Ma la felicità famigliare non è destinata a durare perchè Kajan diventa l' unico sopravvissuto di un incidente stradale in cui perde tragicamente moglie e figlio. Egli dimesso dalll'ospedale è in un bivio diviso tra il desiderio di morire e quello di andare avanti a vivere. Il motivo lo trova riabbracciando i suoi amati cugini Besnik e Fatjon che hanno raggiunto l'America da Roma attraversando un fiume albanese a nuoto. Kajan è felicissimo di aver ritrovato i cugini da lui creduti morti da anni ed è desideroso di poterlo comunicare di persona ai loro genitori prigionieri in un campo di rieducazione. Tornato in Albania attraversando la cortina di ferro e passando per la Grecia, fà sapere agli zii ridotti a scheletri per via della vita che conducono nel campo, la notizia che i figli sono vivi, rendendoli fuori di loro dalla gioia. E' molto meno felice la madre Salie, che prima di togliersi la vita per la disperazione, lo tradisce consegnandolo al direttore del campo. Egli nonostante le torture e le ingiustizie che subisce in modo particolarmente brutale perchè considerato un traditore e un nemico del popolo, riesce a trovare persino un amico in Vangjel, un medico arrestato per aver cercato di salvare la vita ad un dissidente guarendolo. Purtroppo egli muore mentre si trova sotto tortura per essere entrato nel refettorio senza permesso. Kajan trova una brava persona in cui cercare sostegno anche in Naim, il detenuto che si occupa dell' infermeria. Da lui apprende che il suo maestro tedesco Cornelius non è tornato in Germania ma è morto in un carcere albanese sotto tortura e che i suoi resti non sono mai stati trovati. In seguito al crollo dell' Unione Sovietica e del muro di Berlino, il protagonista è finalmente libero ma non ha nessuna casa in cui abitare. Quindi dopo avere notato la presenza di un indirizzo su un' agenda rossa appartenuta a sua madre e conservata dall' uomo a cui lo zio Milen salvò la vita durante la guerra, il capitano Dashi, si avvia e ritrova Elizabeta sua fidanzata di gioventù che, rimasta incinta di lui tanti anni prima gli presenta sua figlia Alba e il suo nipotino chiamato come lui, a cui potrà insegnare tutti i suoi segreti pianistici come aveva fatto Cornelius. Un romanzo molto contorto e di difficile lettura che consacra a mio avviso con maestria Ermal Meta non soltanto come un grande cantante ma anche come un ottimo scrittore.

NATALIE REGALA A KAJAN UNA RADIO PER FARSI COMPAGNIA


IL VIAGGIO DEL VELIERO

Vi ricordate la conclusione del precedente capitolo della saga "Le cronache di Narnia", in cui alla fine del romanzo Aslan comunica, non senza dispiacere, che Peter e Susan non possono più visitare il mondo fantastico perchè ormai troppo grandi? Infatti qui il loro posto viene preso dal cugino dei Pevensie, Eustace Clarence Scrubb, un ragazzo ribelle (chiama i genitori per nome), scontroso,spocchioso, incontentabile e sadico (infilza gli insetti per farne una macabra collezione) che quando Edmund e Lucy gli raccontano delle avventure che hanno vissuto a Narnia, pensa che siano tutte storie inventate. Ma un giorno, mentre i tre ragazzi si trovano ad ammirare un quadro che raffigura un coloratissimo veliero che zia Alberta ha ricevuto come regalo di nozze, essi si trovano risucchiati al suo interno. Edmund e Lucy sono felicissimi di rivedere il giovane Caspian, che nel frattempo è diventato re di Narnia, e il piccolo ma coraggioso e valoroso topo Ripicì divenuto un cavaliere. Il re comunica ai tre ragazzi di essere in misssione per rintracciare i sette lord di Narnia amici del suo defunto padre così come il suo rifiuto di unirsi in matrimonio con la sua promessa sposa: una ragazza strabica e piena di lentiggini che il giovane trova brutta. La loro prima tappa risulta essere le Isole Solitarie che, con grande stupore di Edmund e Lucy, appaiono ai loro occhi irriconoscibili. Non sono più le terre pacifiche che hanno conosciuto quando erano sovrani di Narnia, ma pullulano di mercanti di schiavi che lì incatenano insieme a Caspian e li portano al cospetto di lord Bern che, dopo aver riconosciuto il suo re, ordina a Sua Sufficienza il governatore Gumpas di liberare tutta la popolazione ridotta in schiavitù (come Mosè che convinse il faraone a liberare gli schiavi ebrei). Dopo essere stati festosamente salutati dagli abitanti delle isole, il viaggio dei nostri protagonisti prosegue col susseguirsi di una tempesta che straccia la vela, rompe l'albero maestro, raziona le provviste e scatena le lamentele di Eustace, che le riporta nero su bianco sul suo diario. Egli cambierà completamente trasformandosi in drago e rendendosi in questo modo utile all' equipaggio procurando provviste e accendendo il fuoco per riscaldarsi. Eustace, tornato da Edmund, gli racconterà di essere rinato grazie ad Aslan che lo ha liberato dalla pelle di drago, immerso in un lago e lo ha fatto sentire cambiato (un riferimento al battesimo che lava la colpa del peccato originale facendo rinascere a nuova vita). In questo punto della storia i nostri amici si salvano due volte per miracolo: la prima, in seguito ad uno scontro con un serperte marino, la seconda, evitando di immergersi in un lago che trasforma oggetti e persone in oro facendole divenire pesanti come il piombo. La loro terza tappa è l' isola degli Inettopodi, creature che confessano ai nostri eroi di essere diventati invisibili per essersi rifiutati di obbedire agli ordini di un mago. Lucy viene scelta dagli abitanti per sciogliere l' incantesimo, ci riesce trasformando gli abitanti prima simili a nani orribili in buffissimi esseri monopodi dall'aspetto di funghi grazie al libro di magia del mago Coriakin. Dopo essere stati ringraziati con tutti gli onori dalle buffe creature, l' equipaggio in lontananza avvista un' altra isola avvolta delle tenebre e in cui i sogni di chiunque vi approdi si avverano (non quelli ad occhi aperti, ma anche gli incubi notturni peggiori). A questo punto sentendosi perduta e senza speranza, Lucy invoca Aslan di aiutarli. Questi, presentatosi in forma di albatro, sorvola l' isola scacciando l'oscurità. Il viaggio dei protagonisti del romanzo è giunto alla conclusione perchè hanno trovato tutti i sette lord di Narnia (alcuni deceduti, altri vivi) e sono arrivati alla Fine del Mondo. Ora devono scegliere chi tornerà a casa e chi invece andrà nel regno di Aslan (un' analogia questa con l' Apocalisse di Giovanni). Il capitolo si conclude con l' addio a Narnia da parte di Edmund e Lucy, perchè ormai grandi come Peter e Susan. Ma il leone li consola rassicurandoli che sarà sempre con loro anche nel loro mondo e anche se sotto un altro nome.