INFANZIE DAL PASSATO

(L'ETA' MODERNA)

Ciao ragazzi! Eccomi tornata con un'altra puntata sulle infanzie del passato in cui vi parlerò della vita dei bambini, in particolare l' istruzione che essi ricevevano ai tempi dell' umanesimo e dell' illuminismo, accompagnata dal pensiero individuale dei pensatori dell' epoca.

Con la fine del Medioevo ha inizio una società nuova che si propone di formare l'uomo non per una carriera da futuro cavaliere o religioso, ma come persona e futuro cittadino. L' educazione prevedeva anche la cura e lo sviluppo del corpo e della mente.

La riscoperta della cultura classica comprendeva lo studio di capolavori scritti nell' antica Grecia, anche se non fornivano tecniche utilizzabili nei vari campi professionali, si rivelò utilissima nella formazione dei soggetti, nella loro capacità di giudizio, nel senso d' equilibrio e l'autocontrollo.

I giovani italiani di classe agiata venivano istruiti in scuole-convitto, che contribuirono al processo di laicizzazione dell' istruzione. Essa era quasi gratuita poiché, se gli studenti si mostravano volenterosi, non pagavano nemmeno la retta. Le giornate venivano trascorse tra ore di studio, ai pasti, al gioco e al movimento.

Le scuole-convitto all' italiana, nel periodo tra il 1400 e il 1500, furono istituti all'avanguardia nel campo dell' educazione dei giovani: i bambini e i ragazzi vivevano e studiavano lontano da casa e dalla famiglia, a stretto contatto con il maestro e gli educatori. Gli allievi giungevano anche da città molto distanti pur di ricevere un' istruzione adeguata.

Secondo l' umanista Pier Paolo Vergerio i genitori dovevano avere solo un ruolo passivo nella vita dei figli fatto semplicemente di tre compiti: dargli un nome decoroso, farli crescere in città belle e istruirli sull' arte.

Se le prime due cose potevano venir cambiate dai fanciulli stessi una volta adulti, la terza invece no, poiché per Vergerio una cattiva educazione non può essere corretta.

Maffeo Vegio rivoluzionò, per i suoi tempi, il metodo pedagogico da impartire ai suoi allievi: niente punizioni corporali, adeguare il metodo di studio al singolo allievo, poiché ognuno di essi è differente e invitò le famiglie a scegliere il maestro più adatto per i propri bambini; essi devono essere colti e preparati poiché è un grosso errore delegare a chiunque questo ruolo così delicato.

Con il tempo il nostro umanesimo si diffonde anche all' estero: il prete cattolico, filosofo ed educatore olandese Erasmo da Rotterdam sostiene che i bambini debbano essere affidati alle madri, ma sostiene anche che per essere buone educatrici, devono avere accesso all' istruzione.

Egli afferma che attraverso il gioco bisognava insegnare ai bimbi fin da piccoli la lettura, la scrittura e il disegno.

Giovanni Comenio promuoveva l'idea di una scuola unica per i bambini di tutte le classi sociali e di entrambi i sessi.

Secondo questo filosofo se tutti venissero istruiti, la Terra sarebbe un paradiso ricostruito e regnerebbe la pace.

Per quanto concerne il gioco, secondo le affermazioni dell' illuminista John Locke, esso è un mezzo utile a rivelare

l' indole del bambino in vista alla sua futura professione.

Nella seconda metà del seicento nascono le prime favole e le prime fiabe. Quelle con protagonisti animali parlanti (rivisitazioni di autori greci come Esopo e Fedro) e di autori come Charles Perrault e il napoletano Giambattista Basile. 

Nel settecento, in epoca illuminista, vari pensatori si scagliano contro i collegi perché non sono in grado di formare l'uomo-cittadino.

Nel saggio di Jean Jacques Rousseau "L' Emilio"  egli sostiene che non è possibile entrare a far parte della società senza una buona educazione poiché, grazie ad essa, si cerca di salvare ciò che di buono c'è nella natura umana.

Per Immanuel Kant essa deve condurre gli individui dall' animalità alla razionalità poiché, solo per mezzo dell' istruzione, si può divenire esseri razionali.

 

Eccoci giunti al termine della nostra puntata! Non perdetevi la prossima dove si parlerà dei bambini dell' ottocento. 


SPIAGGIE NASCOSTE

LAZIO

La regione Lazio, soprattutto la nostra capitale Roma, è famosa in tutto il mondo per i suoi resti e opere d'arte risalenti all' antichità. Lo è un po' di meno per il turismo balneare dato che le sue spiagge non sono così famose e conosciute. Alcune di esse sono incontaminate e molto difficili da raggiungere. 

Tra le più belle spicca indubbiamente Chiaia di Luna, a Ponza, in provincia di Latina. Si tratta di una spiaggia piuttosto rinomata ma, dopo essere stata riaperta nel 2014, è possibile accedervi solo da un antico tunnel romano.

È completamente circondata da un’alta parere rocciosa e ha sabbia bianca e finissima. L’acqua del mare, invece, è molto più limpida rispetto a quella di molte spiagge del Lazio.

 

 

Un’altra splendida spiaggetta, raggiungibile soltanto via mare, è Cala del Prigioniero, nel Parco del Circeo. Deve il suo nome al fatto che, durante la Seconda Guerra Mondiale, un prigioniero si rifugiò nella piccola grotta presente in fondo a essa. Si tratta di un luogo intimo e tranquillo, perfetto per passare una giornata all’insegna del totale relax. Il Parco del Circeo, inoltre, offre molte altre spiagge e non è escluso che durante una passeggiata se ne scopra qualcun’altra poco frequentata.

 

Anche vicino ad Anzio, località balneare molto gettonata, c’è una splendida spiaggetta nascosta. Si tratta di Lido dei Gigli ed è circondata da pinete e dune sabbiose. Si narra che in quest’angolo di natura incontaminata, Enea raccolse un mazzo di gigli per donarlo alla principessa Lavinia. Una delle più belle spiagge nascoste del Lazio è quella di Torre Astura, vicino a Nettuno. Si estende per ben 11 km di sabbia dorata ed a contornarla c’è una splendida pineta. Il punto più bello è quello vicino all’edificio da cui la zona balneare prende il nome, un’antica fortezza risalente all’epoca medievale. Anche il mare è molto pulito, tanto che è possibile intravedere i pesci durante una nuotata. 

 


THE KITTEN, PLUTO AND THE FROZEN LAKE 

Il gattino vuole andare da Pluto, ma ha bisogno del vostro aiuto per attraversare lo stagno gelato!

Per questo gioco avrete bisogno di procurarvi un dado e due segnalini. Lanciate il dado e avanzate di tante caselle quante ne indica il numero uscito. Fate però attenzione a non finire su un iceberg rotto perché' perderete una vita, ne avete a disposizione solo 4!  Finite le vite dovrete ricominciare da capo!

Se finite sulla casella "sing" andate a cercare su YouTube una canzoncina per bambini da cantare... in inglese! Anche i numeri devono essere detti in inglese mi raccomando!

Vince chi per primo arriva da Pluto sano e salvo. Have fun!

 

LEVEL: BASIC (6 ANNI)


                         L'ISOLA DEI DELFINI BLU

Riuscireste ad immaginare che cosa ci accadrebbe se tutti gli esseri umani scomparissero dalla faccia della Terra e l' unico uomo rimasto rimanesse completamente solo con unica compagnia la sola natura? E' esattamente ciò che accade a Karana, una ragazza indigena realmente esistita dell'Ottocento a cui l'autore Scott o' Dell si è ispirato per scrivere il libro per ragazzi "L'isola dei delfini blu". Karana è una ragazza adolescente che vive su un’isola (anch' essa realmente esistente) chiamata "Isola dei delfini blu" per via della sua forma che ricorda appunto un delfino. La vita scorre serena finché un giorno una ciurma di cacciatori aleuti (così la tribù di Karana chiama i bianchi) di origine russa approda sull' isola in cerca di lontre e ricchezze. Il padre della ragazza, che è anche capo del villaggio, dopo essersi rifiutato di barattare i suoi averi con quelli dei bianchi, viene ucciso a coltellate insieme ad altri guerrieri nativi intervenuti per difenderlo. Dopo questa tragedia l' erede del padre di Karana decide di lasciare per sempre l'sola con tutto il suo popolo per tentare la sorte altrove. Ma il giorno della partenza, la ragazza che deve andare a cercare il fratellino Ramo rimasto indietro, viene dimenticata. Dopo che Ramo rimane ucciso dai cani selvatici, Karana rimane completamente sola sull' isola ormai senz'anima viva. O almeno così sembra! Infatti ella imparerà a sopravvivere cacciando pesci e molluschi e a costruire armi e utensili per procurarsi il cibo, violando la rigida legge della sua tribù che assegna questi compiti ai soli maschi. Imparerà inoltre a farsi amici gli animali addomesticandoli e dando ad ognuno di loro un nome per vincere la solitudine. Passano così diciassette anni fino a che una nave di uomini bianchi, avvistatala, non la riporta sulla terraferma. La ragazza ormai adulta verrà' a sapere dai missionari cristiani che la sua gente è morta in mare a causa di un naufragio, mentre tentava di raggiugere la costa della California. Ella ricorderà per sempre quei giorni trascorsi da sola, ma felice sulla sua isola, perché quando ci sono gli esseri della natura a farci compagnia non si è mai completamente in solitudine! Un romanzo di semplice lettura misto tra Robinson Crusoe e Pocahontas, che vuole lasciare ai suoi lettori un messaggio di grande profondità molto spesso ignorato: l'uomo ha bisogno della natura così come la natura ha bisogno dell' uomo!

KARANA ADDOMESTICA RONTU


SHARK TALE

Spesso noi grandi troviamo difficile spiegare ai nostri bambini tante verità e realtà drammatiche per paura di turbarli o spaventarli. Ma grazie a coloratissimi e delicatissimi cartoni animati, è possibile farlo senza avere questo timore. Per questo in questo numero vi vorrei proporre un film da guardare insieme a loro, per raccontargli una delle piaghe più gravi e più grandi del nostro Paese: la mafia. S' intitola Shark Tale,, è stato prodotto dalla Dream Works nel 2004 ed è ambiento in una barriera corallina australiana abitata da pesci antropomorfi. Il protagonista di questa storia è appunto il pesce Oscar, che sogna ad occhi aperti di essere ricco e di vivere in cima al reef poiché lavora come scrosta lingue in un lavaggio di balene e odia la sua vita da comune mortale. Durante una giornata lavorativa come tante, il suo capo Sykes gli rivela di dover pagare la protezione a Don Lino, lo squalo-boss del reef e di dovergli 5.000 cucozze (le monete marine). Se entro 24 ore non troverà la cifra, egli subirà una tortura di punture dalle meduse Ernie e Bernie, gli scagnozzi di Sykes. Disperato chiede aiuto alla sua amica Angie, che sacrifica la perla rosa di sua nonna pur di aiutare Oscar a ricavare i soldi da portare il giorno dopo alle corse dei cavallucci marini. Arrivato il fatidico giorno, egli non resiste alla tentazione di scommettere i soldi sul cavalluccio Lucky Day per vincere un milione di cucozze e raggiungere la tanto agognata vetta del reef. Purtroppo il cavallo perde e, come previsto, il capo gli fa subire una tortura di punture di medusa. Mentre Oscar è lì a prenderle, arrivano sul posto Frankie e Lenny, i figli di Don Lino. Frankie istiga Lenny a mangiare il pesce, ma egli, essendo vegetariano, lo aiuta a fuggire. Frankie si infuria col fratello e inizia ad inseguire Oscar, ma rimane ucciso da un' ancora. Oscar sa tutto sulla vera morte di Frankie, ma davanti a tutto il reef mente dicendo di essere stato lui ad uccidere lo squalo, guadagnandosi il soprannome di Scannasquali e anche l'appartamento di lusso in cima al reef che tanto sognava. Lenny, scappato di casa e assalito dal rimorso per la scomparsa del fratello, chiede ad Oscar di ospitarlo a casa sua ; egli accetta e i due diventano presto amici. Dopo i funerali di Frankie, Don Lino è curioso di conoscere lo Scannasquali, così ricatta Oscar per telefono dicendogli che lo verranno a prendere per strappargli tutte le pinne. Messo di nuovo alle strette, egli insieme a Lenny organizza una farsa, fingendo di combattere contro lo squalo per far credere agli altri pesci di essere un eroe. Angie dopo la recita scopre l'inganno di Oscar e lo lascia. Mentre il protagonista sta andando dalla fidanzata (Angie è innamorata di lui) per chiederle scusa, riceve un'altra telefonata di ricatto in cui Luca, la piovra vice boss di Lino, gli dice di aver preso in ostaggio Angie e di presentarsi ad un incontro per evitare che venga mangiata. Per l' ultima volta Oscar recita davanti agli squali, ma quando ordina a Lenny, travestito da delfino, di mangiare la pesciolina che poi sputa disgustato dal sapore, Lino scopre che il delfino è in realtà suo figlio e comincia a rimproverarlo per poi prendersela con Oscar, inseguendolo fino al lavaggio dove rimarrà bloccato. Gli abitanti del reef lo portano in trionfo come un eroe e a questo punto il pesce esasperato confessa a tutti di averli ingannati e riesce a convincere Don Lino a scusarsi con Lenny e di accettarlo così com'è. Il film si conclude con Oscar e Sykes che diventano soci al lavaggio balene e con gli squali che, pentiti, diventano buoni.


L' ULTIMO MARINAIO

Chi di noi già ora del mese di Maggio non ha voglia di prendersi una pausa dal lavoro e scappare al mare per rilassarsi un po'? Tutti, immagino! Ma visto che le vacanze sono ancora lontane ci potete andare con l'immaginazione leggendo un buon libro. Esso ha come protagonista Matias Holm, un uomo di età indefinita che abita sull' immaginaria isola di Noss, al largo delle coste norvegesi. Egli vi si è trasferito dopo essere rimasto orfano di padre a soli dodici anni, scomparso in mare. Il genitore, essendo un marinaio, gli ha lasciato un' eredità pesante e un po' indesiderata: un vecchio veliero di legno, il Marlin, che Matias custodisce gelosamente. Indeciso su come sfruttare la barca in modo costruttivo, insieme al suo amico di sempre, Jonas, dopo essere tornato da una vacanza in Grecia, decide di fondare una scuola residenziale di vela per formare marinai, come ce ne sono stati un tempo. La costruiscono rimettendo in sesto la vecchia casa di Jonas, essendo anch'egli orfano dei genitori musicisti, morti sulla strada del ritorno da un concerto. La scelta dei maestri e degli aspiranti marinai è molto selettiva, perché devono avere il mare nell' anima. Alla fine si presentano quattro maestri (Sig molto severo ed esigente, Tomas Henkel solitario e selvaggio, ex capitano di un rompighiaccio e i fratelli Gustav e Theo Knudsen) e dieci allievi (sei uomini e quattro donne). Essi imparano in comunità, guidati dai diversi maestri, i segreti del mare e a vivere secondo la sua legge che, anche se crudele, non lo è mai quanto quella degli uomini. Finito il periodo di permanenza nella scuola, gli studenti tornano alla loro vita quotidiana ma senza dimenticare gli insegnamenti che il mare ha lasciato e i legami d'amicizia che si sono formati al suo interno. Essi infatti organizzano tante occasioni per ritrovarsi: regate, grigliate di pesce e gite fuori porta. Durante la strada del ritorno dalle isole Folke, si scatena una tempesta in cui Lars, uno degli allievi, perde la memoria a breve termine e viene accompagnato da Tomas in America dove dimora il padre, poiché da quel momento in poi avrà bisogno di supporto. Anche il capitano se ne va per sempre dall' isola, essendosi sentito in colpa per non essere riuscito ad impedire l'incidente di Lars. Il libro si conclude con Matias ormai anziano e vedovo che ha lasciato la scuola in eredità ai suoi figli che, se vogliono, dopo la sua morte potranno abbandonare Noss, che intanto si spopola sempre di più col passare del tempo.

SHREK

Chi di noi non ha nostalgia di Shrek, il simpaticamente orrendo orco verde, della sua bellissima principessa e dei loro simpatici amici? Bene in questo numero vi vorrei riproporne la visione per far sbellicare dal ridere grandi e piccini! Il protagonista del film è per l' appunto Shrek, un simpaticissimo orco verde rozzo e misantropo che vive in una palude tappezzata di cartelli per tenere lontani coloro che osano avvicinarsi, come ad esempio i cacciatori con torce e forconi che il nostro orco fa spaventare e fuggire a suon di ruggiti. L' opinione che le persone hanno di lui sembra subire una svolta quando incontra Ciuchino, un asino irritante e chiacchierone che sta per essere venduto ai soldati del malvagio Lord Farquaad per dieci scellini da una vecchia signora. Shrek, senza fare niente di particolare, mette in fuga l' esercito e poi cerca di spaventare anche il nostro mulo ma senza successo, visto che invece lo rispetta e lo considera in gamba. Egli gli chiede anche se può rimanere ad abitare con lui, ma l'orco gli comunica che può farlo solo per una notte, ma dovrà dormire fuori dalla casa. Durante la notte si accampano a casa del nostro protagonista anche le creature delle fiabe, che gli rivelano di non essere stati invitati ma costretti a venire in quella palude da Lord Farquaad. Shrek insieme a Ciuchino si mette in cammino per raggiungere Dulock, la città dove dimora l'antagonista del film che, non essendo ancora re, sceglie di sposare la principessa Fiona rinchiusa in una fortezza e sorvegliata da un drago sputafuoco. Farquaad è intento ad organizzare un torneo d'armi per scegliere il cavaliere che avrà il nobile privilegio di salvarla dalla fortezza. Ma esso verrà interrotto dall' arrivo di Shrek che Farquaad, disgustato dal suo aspetto orribile, ordina ai suoi cavalieri di uccidere. Il protagonista, fatti fuori tutti i cavalieri, viene nominato campione dal nobile, che gli propone un patto: affrontare l'impresa per lui in cambio della restituzione della sua palude. Raggiunta la fortezza del drago (o meglio dire della draghessa che si innamora di Ciuchino) e messa in salvo, la principessa Fiona rimane delusa nel vedere che il suo salvatore non è il Principe Azzurro. Con il tempo i due iniziano a provare qualcosa l'uno per l'altra e Ciuchino scopre che Fiona nasconde un segreto: un incantesimo lanciatogli da piccola la fa trasformare tutte le notti in un orchessa tale e quale a Shrek. Il mattino seguente il suo amato è arrabbiato e ferito, poiché egli pensa che Fiona abbia parlato male di lui. Desideroso di dichiararsi (non senza aver prima chiesto perdono a Ciuchino che ha maltrattato per tutto il viaggio verso Dulock) interrompe il matrimonio di Fiona, che aspetta solo il tramonto per rivelare all' orco il suo segreto. Disgustato, Farquaad ordina alle sue guardie di arrestarli entrambi, quando Ciuchino con la sua draghessa sfonda una delle vetrate della cappella ordinandole di mangiare l' antagonista. Il film si conclude con Shrek e Fiona che si sposano… e vivono per sempre orrendi e contenti.


LA LISTA DELLE COSE SEMPLICI

Chi di noi ha un fratello gemello lo sa più di tutti gli altri cosa significa condividere tutta la propria vita insieme ad una persona che (fisicamente) è una fotocopia di noi stessi e con cui si è costretti a condividere tutto o quasi. Tra questi tipi di fratelli, essendo coetanei, vi è spesso rivalità e un pizzico d' invidia. Ma può col passare del tempo trasformarsi nel nostro migliore amico e confidente e se uno dei due muore la sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile al quale è difficile rassegnarsi. Ma basta qualcosa che ce lo ricordi che si torna pian piano a vivere! Come succede alla protagonista di questo romanzo drammatico, ma allo stesso tempo dolce. Camilla Turati è una donna trentenne di professione giornalista in un telegiornale regionale (NewsRomagna24) che convive insieme al fidanzato Andrea Carnevale, un uomo che la ama devotamente e la tratta come una principessa. Ma egli non è a conoscenza dell' enorme dolore che la sua amata si porta dentro da vent'anni, causato dalla morte accidentale per intossicazione da monossido di carbonio della sorella gemella Sara, avvenuta all' età di solo undici anni. Anche la famiglia della donna, soprattutto il padre Walter, è intrappolata in un dolore senza fine. Durante un pranzo domenicale a casa dei suoi, Camilla ritrova in un cassetto della scrivania della sua ex cameretta la vecchia lista di dieci semplici cose stilata con la penna Bic insieme alla sorella all'età di dieci anni, prima di andare alle medie:

 

1. Arrivare a cento salti

2. Avere un amico del cuore

3. Avere tempo

4. Essere importanti per qualcuno

5. Non dimenticarsi l'odore delle cose

6. Baciare solo per vero amore

7. Inventare parole nuove che poi usano tutti

8. Dire la verità

9. Mettere il dito a caso sul mappamondo e andare lì

10. Tornare sempre a casa

Ella, divenuta a causa del suo dolore incredibilmente cinica, crede che la lista sia semplicemente una cosa da mocciose da dare per scontata. Ma appena mette in pratica i propositi dell'elenco, le tornano alla mente i ricordi belli dei momenti trascorsi insieme a Sara, come quando arrivava solo fino a dieci salti nel tentativo di arrivare a cento, sfidando se stessa. O quando il loro padre non andava a giocare con le sue figlie dicendo di non avere mai tempo; oppure il liceo e il compagno a cui ha dato il suo primo bacio.

La donna imparerà anche a non sottovalutare le persone a lei care, come Tea sua amica del cuore, ex compagna di liceo e collega di lavoro; a godersi l' amore di Andrea e a dirgli la verità smettendo di recitare: cioè che non lo ama affatto. Anche la sua carriera lavorativa subisce una svolta inaspettata: dopo essersi inventata in diretta la parola "disperanza" Camilla viene mandata a lavorare per la filiale americana di DTTV, la ditta di produzione del suo telegiornale. Una volta tornata a casa per Natale sarà una persona completamente nuova, perché quella lista l'ha guarita dal suo dolore e aiutata a capire che la sua amata sorella non è mai scomparsa davvero.

CAMILLA E SARA SI PARAGONANO AD UNA FARFALLA